Il medico di Toscanini
Nato a Piazze il 25 marzo 1869. Morto a Piazze il 27 settembre 1935.
Di ritorno dopo le quotidiane visite ai pazienti, all’una di notte nei pressi del suo ambulatorio, il Dottor Alberto Rinaldi fu aggredito alle spalle e colpito ripetutamente alla testa con una mazza. Soccorso dai famigliari, morì alle cinque di mattina del 27 settembre 1935. Le testimonianze ricordano che stringesse fra le mani un flacone medico e una siringa. “Dai giornali avrai saputo del barbaro assassinio amatissimo mio dottor Rinaldi. Sono esterrefatto. Rimango funerali”. L’autore del telegramma è Arturo Toscanini, dal 1932 paziente del dottore per seri problemi di “artrite del musicista”. Rinaldi si era laureato nel 1894 in Medicina e Chirurgia all’Università di Firenze; dopo aver esercitato per anni la professione di medico condotto a Piazze, intorno al 1920, a seguito di particolari ricerche sulla tubercolosi che all’epoca falciava gran parte della popolazione, sperimentò un nuovo metodo di cura per le artriti e i reumatismi. “La cura Rinaldi” prevedeva iniezioni intramuscolari di un medicinale, preparato dallo stesso medico, pennellature di tintura di iodio e ginnastiche riabilitanti per gli arti colpiti dalla patologia artritica da associare a uno stretto regime alimentare. La terapia aveva la durata di circa un mese. Le testimonianze ricordano l’arrivo dei numerosi malati in ambulanza o in carretto, unico mezzo di trasposto dalle campagne circostanti a Piazze, accolti dal dottor Rinaldi, sempre in camice bianco. I risultati ottenuti in pazienti che si definivano miracolati – come lo stesso Toscanini che scrisse: “Al carissimo Dottor Alberto Rinaldi, in affettuosa amicizia, il suo miracolato Arturo Toscanini, 15 settembre 1932” – nonché il misterioso farmaco della cura, portarono l’attenzione di molti fra malati e medici su Piazze e sul suo dottore. Osannato dai pazienti, accusato di essere uno stregone, un mago e un guaritore da altri, Rinaldi più volte replicò in forma ufficiale precisando la scientificità delle sue ricerche, i risultati ottenuti, nonché la sua deontologia di medico. Nel corso degli anni, tuttavia, numerosi furono i riconoscimenti di una parte del mondo scientifico e l’interesse della stampa nazionale ed internazionale. L’omicidio del dottore poneva drammaticamente fine sue ricerche mediche e ad un periodo straordinario per l’intera comunità di Piazze che all’inizio degli anni trenta vantava nelle sue locande ospiti eccezionali: oltre a Toscanini, molti altri ancora fra musicisti, imprenditori, attori, nobildonne, gentiluomini e “gente comune” tutti pazienti del Dottor Rinaldi. In ambulatorio, durante le perquisizioni, furono trovati e attentamente studiati sia le note clinico-terapeutiche, sia i prodotti usati dal dottore per la preparazione del farmaco cardine della cura.
Gli interrogatori ai familiari, ai pazienti e ai farmacisti, fornitori di prodotti sanitari, oltre a indagare sull’omicidio, si concentrarono, fin da subito, nell’acquisire informazioni per riprodurre il farmaco, la cui esatta composizione, ad oggi, non è stata purtroppo ancora scoperta.